Banksy, lo street artist del mistero

Quasi tutti conoscono il suo nome, ma nessuno lo hai mai visto. Stiamo parlando di Banksy, lo street artist del mistero. Nonostante non abbia mai rivelato la sua identità, è uno degli artisti più noti al mondo. Attira l’attenzione del pubblico e dei media rivelando solamente a posteriori la propria presenza, grazie a murales realizzati nei luoghi più disparati. Scoprite insieme a noi questo fenomenale artista!

Gli esordi – The mild mild west

Questo artista nasce nel 1974, a Bristol. Già a partire dai suoi primi murales, affronta tematiche sociali e politiche attraverso uno stile schietto e ironico. Denuncia abusi di potere, l’assurdità degli occidentali e l’atrocità della guerra. ”The mild mild west” è l’unico dei suoi primi lavori ad essere sopravvissuto. E’ stato realizzato nel 1997, nel quartiere Stokes Croft, a Bristol. L’opera è anche una delle ultime ad essere stata realizzata a mano libera, poichè successivamente l’artista inizia ad usare quasi sempre lo stencil.

Flower Tower

Banksy comincia ad ottenere successo a partire dagli anni 2000, prima a Londra e nel Regno Unito, poi anche negli Stati Uniti, dove nel 2013 decide di trasferirsi per un mese, portando a termine una residenza d’artista a New York. Esperienza che viene anche narrata nel film ”Banksy Does New York’’, di Chris Moukarbel. Tra i suoi numerosi viaggi vi è anche quello in Cisgiordania, più precisamente a Betlemme, nel 2003, dove realizza uno dei suoi graffiti più incisivi, intitolato ”Flower Tower”. In questo caso, lo street artist ha voluto mandare un messaggio di pace e solidarietà verso tutti i palestinesi.

Walled Off Hotel e Gross Domestic Product

Banksy tornerà poi in questo luogo per realizzare alcune opere sul muro di separazione, eretto da Israele per isolare il territorio della Cisgiordania, e per creare, nel 2017, il ”Walled Off Hotel”. La struttura è stata arredata con le sue opere ed è possibile soggiornarci. L’hotel, tuttavia, ha ricevuto molte critiche negative, soprattutto a causa della ”peggiore vista al mondo”. Anche artisti e famiglie palestinesi si sono fatti sentire, poiché l’edificio rischierebbe di normalizzare la presenza del muro e quindi del conflitto che sottintende. Una delle tante azioni da provocatore realizzate dallo street arist nel corso della sua carriera.

Un altro esempio di provocazione è l’apertura del finto negozio ”Gross Domestic Product”, nella periferia di Londra, a cui è però seguito il lancio del negozio online, dove si vendevano gadget e oggetti per l’arredo della casa.

Banksy in Italia

Lo street artist ha realizzato opere anche nel nostro paese. Tra i suoi lavori più recenti, ricordiamo ”Naufrago bambino”, in occasione della 58° edizione della Biennale d’Arte a Venezia. Senza che nessuno se ne accorgesse, il murale è apparso vicino a Campo Santa Margherita. Si vede, appunto, un bambino con un giubbotto di salvataggio e un razzo segnaletico rosa. Con questo murale, Banksy voleva denunciare la situazione dei migranti nel Mediterraneo. Si è scoperto successivamente che, negli stessi giorni, Banksy era presente in città. Si è finto un pittore ambulante e ha creato una sorta d’installazione con diversi quadri che ritraevano un’enorme nave da crociera. Un chiaro rimando alle imbarcazioni che ogni giorno attraversano il bacino di sa Marco e il canale della Giudecca.

L’artista era già apparso in Italia, nel 2010, e aveva realizzato la ”Madonna con la pistola”, in piazza Gerolomini a Napoli, opera che è stata poi recintata da una teca in plexiglass.

Banksy e la mercificazione dell’arte

Nonostante lo street artist si opponga fortemente alla mercificazione dell’arte, le sue opere vengono battute in asta per cifre stellari. Nel 2018, ad esempio, l’opera ”Girl with baloon” venne battuta all’asta, ma l’artista, proprio per dimostrare la sua idea, la distrusse. Nel 2019, più di 500 suoi lotti sono stati battuti per un valore di circa 23 milioni di dollari. Questi avvenimenti hanno acceso i riflettori sull’artista e sul suo ambiguo rapporto con il mercato dell’arte.

Le ipotesi sull’identità dell’artista

La curiosità di conoscere la reale identità dell’artista non si placa mai. Diverse sono le ipotesi che sono state fatte nel corso degli anni: tra le più accreditate, dal mail on Sunday e dalla Queen Mary Univeristy di Londra, per citarne alcuni, c’è quella secondo cui Banksy sarebbe Robin Gunningham. Ci sono persone, invece, che pensano sia il musicista e writer Robert Del Naja, conosciuto anche con il tag 3D e fondatore del gruppo musicale massive Attack. Una cosa è certa: chiunque si celi dietro l’identità di Banksy, lo street artist del mistero, sentiremo ancora parlare di lui!

Se volete conoscere altri artisti che, come Banksy, non vogliono rinunciare all’anonimato, vi consigliamo di leggere questo articolo dedicato alle Guerrila Girls, gruppo di attiviste americane che indossano una maschera di gorilla per non farsi riconoscere.

Se volete la street art in giro per l’Italia, potete sempre fare affidamento alla nostra mappa dei murales, costantemente aggiornata e sempre disponibile.

Noi di Mostrami crediamo che l’arte possa migliorare la società e la vita dei cittadini e tutti hanno diritto a goderne. Per questo, con oltre 1300 artisti all’attivo, Mostrami vi propone un servizio di murales su commissione per sostenere il valore sociale dell’arte dei murales.

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